Max Born ottenne l’abilitazione alla docenza nell’estate del 1909. La lezione inaugurale la fece il 23 ottobre 1909 sul tema «Il modello atomico «a panettone» di Thompson».
Born aveva anche una buona educazione musicale, come molti dei suoi colleghi dell’epoca (Planck, Heisenberg, Einstein, …) e suonava egli stesso il piano discretamente. Nella sua autobiografia non è raro che si esprima con metafore o similitudini; così per confrontare i contributi di Thompson e Rutherford all’evoluzione del modello atomico, si esprime in questi termini:
“A quei tempi le regolarità nelle righe spettrali dei gas erano già conosciute, ma non erano state ancora capite. Io descrissi con toni poetici in che modo un fisico, guardando nello spettroscopio, ha la sensazione di aprire uno spiraglio verso le misteriose profondità della materia. Feci poi il paragone tra queste impressioni e quelle di un musicista che, ascoltando una nuova sinfonia attraverso le porte chiuse della sala da concerto, cerca di farsi un’idea della struttura della partitura e della distribuzione delle parti tra i vari strumenti. Anche se non è capace di ricostruire la partitura completa, può farsene uno schema per pianoforte. Anche la fisica ha artisti parimenti dotati: il modello atomico di Thompson è il primo schema della sinfonia atomica. Tuttavia il modello di Thompson non sopravvisse a lungo e fu sostituito dal modello nucleare di Rutherford, basato su osservazioni dirette e, per usare la mia similitudine poetica, costruito da uno che aveva spalancato le porte della sala da concerto. Dopo soli cinque anni il mistero che avvolgeva le leggi delle righe spettrali e la struttura dell’atomo doveva essere svelato da Niels Bohr.”
Max Born – Autobiografia di un fisico
Nella foto: Francobollo poste URSS per il centenario della nascita di Rutherford.
