
In Fisica la quasiparticella è una entità di tipo particellare che è possibile identificare in sistemi fisici contenenti particelle interagenti tra loro. Può essere pensata come l’insieme della particella singola e della circostante nuvola (da cui anche il termine sinonimo di particella vestita) costituita da altre particelle, respinte o trascinate dalla particella nel suo moto attraverso il sistema. Quindi l’intera entità può essere considerata come una particella effettiva libera (non interagente).
La definizione di quasiparticella fu introdotta da Lev D. Landau nel 1956, nell’ambito dei suoi studi sulla superfluidità. Tra il 1941 e il 1947 si occupò di liquidi quantistici bosonici (quali l’isotopo 42He), mentre dal 1956 al 1958 studiò quelli fermionici (ai quali appartiene l’isotopo 32He). Per questi contributi teorici alla comprensione della superfluidità ottenne il premio Nobel nel 1962.
Il concetto di quasiparticella è stato successivamente esteso a indicare, in generale, un’eccitazione di un sistema a materia condensata, sia esso una particella singola (come nel significato originario di quasiparticella), un sistema di due o più particelle, o un’eccitazione di tipo collettivo, coinvolgente tutte le particelle del sistema. È tra le idee più importanti della fisica della materia condensata perché permette di semplificare il problema a molti corpi della meccanica quantistica. Infatti le equazioni che regolano la dinamica delle quasiparticelle sono solitamente più semplici delle equazioni che regolano la dinamica delle sottostanti particelle interagenti.
La nozione di quasiparticella fu introdotta a causa dell’impossibilità di descrivere direttamente ogni singola particella di un sistema macroscopico: per dare un’idea della loro numerosità, un granello di sabbia appena visibile (0,1 mm) contiene 1017 nuclei e 1018 elettroni. Ognuna di questi nuclei ed elettroni esercita una forza di attrazione o repulsione secondo la Legge di Coulomb. L’equazione di Schrödinger descrive e permetterebbe di prevedere teoricamente il comportamento di questo sistema; tuttavia, risulta impossibile risolvere con gli strumenti e i metodi di calcolo attuali una siffatta equazione differenziale alle derivate parziali definita in uno spazio di 3×1018 dimensioni (pari al prodotto numero di coordinate (x,y,z) per il numero di particelle).
Come per gli altri sistemi quantistici, esistono uno stato fondamentale e vari stati eccitati, di cui sono rilevanti solamente quelli con energia prossima allo stato fondamentale: la distribuzione di Boltzmann stabilisce che, a parità di temperatura, le fluttuazioni termiche più alte sono quelle meno probabili. Gli stati eccitati dei livello più bassi possono contenere un numero arbitrario di eccitazioni elementari (fononi, quasiparticelle, ed eccitazioni collettive).