Lesbismo & Meccanica Quantistica

Vanessa West
Lesbismo & Meccanica Quantistica

Sinossi
Diario psicopatologico e scientifico-letterario di un anno di Università. Un gatto stravagante accompagna gli stati di coscienza della protagonista tra sconcerti e stupore.

Commento
“Avete mai provato quel gusto intenso, quella soddisfazione profonda che ci delizia quando capiamo qualcosa che avevamo creduto fuori dalla portata della nostra comprensione? Quel vago stupore nel riuscire a cogliere nuovi panorami, inaspettati, dentro cui tuffarsi come in un mare prodigioso che inonda l’intera realtà? E tutto questo senza avere fumato o bevuto niente, senza magie o follie più o meno evidenti, senza negromanti o divini interventi.
Ma anche, e soprattutto, avete mai provato quel turbamento così speciale dei primi passi dentro mondi di infinite meraviglie? Lo sperdimento letterariamente pluridescritto delle emozioni, tradotto dal corpo in quei segnali che il buon gusto ci suggerisce di non dettagliare qui, in queste pagine di riflessioni semiserie e tuttavia pacate?
Io ho assaporato tutte queste sensazioni, avviluppate come le linee di un mandala, china sulle pagine ricoperte dai glifi cuneiformi di equazioni differenziali e tensori. Escursioni nelle terre della fisica teorica, aliene quanto pangee dominate da dinosauri mai estinti, mi hanno procurato picchi di endorfine degni dei massicci himalayani. L’Everest di queste alture si è manifestato quando ho ammirato, per la prima volta, l’abbraccio incestuoso tra gravità e materia nell’ equazione del campo della Relatività Generale.”
E’ l’introduzione a “Lesbismo & Meccanica quantistica” di Vanessa West. Non ricordo più come l’ho trovato, ma visto che in formato epub costa solo 6€ ho deciso di acquistarlo nonostante il titolo stravagante (o forse proprio per quello). Non è un saggio o il solito libro divulgativo sulla MQ, ma neanche uno di quei libri-fuffa che propugna chissà quali teorie strampalate o collegamenti pseudoscientifici e assurdi tra due mondi diversi e lontani come quelli del titolo.
La stessa autrice si sente in dovere, sempre nell’introduzione, di chiarire il significato corretto del termine «quantistico», denunciandone gli abusi di cui spesso è oggetto:
“Come affrontare la parola quantistico che di questi tempi va di moda persino tra i sassi dei pianeti extra-solari? Quantistico è diventato aggettivo e giustificativo di ogni cosa: dalla pietra filosofale al voodoo, dalla telepatia alla psicologia psichiatrica, dalle metafisiche alle mistiche e dalle trascendenze alle scemenze. È come il sale del ventunesimo secolo per ogni pietanza simil-culturale e/o religio-ancillare.
La reputazione della meccanica quantistica, poi, si accompagna ad accozzaglie di ciondoli risonanti, vie misteriche e percezioni extra-sensoriali miscugliate insieme da malintesi in buona e molto più cattiva fede, da pie e soprattutto vuote speranze, nonché da hollywoodiane mancanze di lucidità di pensiero.”
Il resto del libro è il racconto (qualcuno dice romanzo) divertente e al tempo stesso intelligente, a mio parere, scritto da un’autrice (laureata in Astronomia) che ha studiato fisica teorica e che durante gli studi universitari ha preso coscienza del proprio orientamento sessuale.
Un “diario psicopatologico e scientifico-letterario di un anno di Università” che alterna le vicende personali tra l’autrice e due compagne di corso (lesbiche) con la descrizione di alcuni argomenti studiati durante il corso di fisica teorica: la contrazione di Lorentz, l’effetto tunnel, Schroedinger, i buchi neri.
Autoironico, spiritoso e intelligente. Per chi già conosce questi argomenti, anche a livello divulgativo, una lettura scorrevole e molto piacevole.
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