La sindrome di NIH

Il chip 3708
Il chip 3708

Il Fairchild 3708 fu il primo microcircuito MOS commerciale del mondo realizzato con la tecnologia autoallineante SGT (Silicon Gate Technology), la cui architettura di processo fu ideata e sviluppata negli anni ’60 dall’italiano Federico Faggin, che fu anche il progettista del 3708, e poi l’inventore del microprocessore. Questa tecnologia utilizza silicio policristallino, invece che alluminio, per realizzare l’elettrodo di Gate nei transistori MOS, con notevoli vantaggi in termini di riduzione dello spazio necessario sul chip e velocità di funzionamento dei circuiti. E’ ancora oggi alla base della produzione dei microcrcuiti CMOS. Eppure, in quegli anni:

“Verso la fine del 1968, dopo il successo del 3708, la direzione della Fairchild decise che il processo SGT doveva essere trasferito nella fabbrica di produzione della divisione MOS.
Mi aspettavo che i progettisti di chip della divisione MOS fossero entusiasti di avere una tecnologia così superiore alla precedente, ma non fu così!

Nonostante il successo del 3708, la divisione MOS resisteva all’adozione della SGT. L’ingegnere di processi, che era il mio contatto nella divisione, mi disse che i progettisti di circuiti si lamentavano dicendo che il layout con la SGT usava più area di prima, mentre invece la mia valutazione era l’opposto.

Questo fu il mio primo incontro con quella che viene comunemente chiamata “sindrome di NIH”, acronimo di Not Invented Here (“Non inventato qui”), perché spesso gli ingegneri rifiutano di adottare ciò che non è stato inventato nel loro gruppo, anche se l’invenzione, come in questo caso, era stata fatta nella stessa società.

È un tipico malessere delle grandi aziende, un problema culturale peggiorato dall’animosità che esisteva alla Fairchild tra la ricerca e sviluppo e le divisioni operative, che tendevano ad accusarsi a vicenda.

Gli impiegati delle divisioni operative consideravano gli scienziati e gli ingegneri della ricerca e sviluppo altezzosi e preoccupati solo delle proprie teorie e si lamentavano di doverli mantenere. Gli impiegati della ricerca e sviluppo si lamentavano invece che i colleghi delle divisioni operative erano interessati solo a risolvere i problemi immediati, senza pensare al futuro.

Cominciai a capire perché molte persone lasciano le loro aziende per avviare nuove attività e perché le compagnie di startup sono indispensabili per portare nuove idee nel mondo.

Capii, anche se solo vagamente, che una società che non ha una forte cultura dell’innovazione resisterà alle nuove idee perché queste portano cambiamenti, e che ogni mutamento comporta rischi e richiede uno sforzo in più, disturbando lo <<status quo>>, che è ciò che molte persone vogliono mantenere a tutti i costi.”

F. Faggin – “Silicio” – Mondadori 2019
In foto: il chip del 3708.

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