Edoardo Amaldi è stato probabilmente il principale protagonista della vicenda scientifica e istituzionale della fisica italiana del Novecento. Attraverso le immagini provenienti dal suo archivio personale di questo testimone d’eccezione, il libro ricostruisce un pezzo importante della storia della fisica.
Si va dalla formazione a Roma, di un agguerrito gruppo di ricerca intorno a Enrico Fermi, alla fine degli anni ’20, passando attraverso la crisi degli ultimi anni del fascismo, delle leggi razziali e della guerra, fino agli anni della ricostruzione e al compimento del progetto, vanamente tentato da Fermi prima della sua definitiva partenza per gli Stati Uniti.
Solo negli anni cinqunta, infatti, sotto la spinta propulsiva di Amaldi e dei suoi collaboratori, si realizza finalmente un Istituto nazionale per la ricerca in fisica fondamentale e vedono la luce i laboratori nazionali di Frascati, mentre i fisici italiani danno un contributo determinate alla nascita e alla costituzione del grande laboratorio europeo di Ginevra.
Il volume è completato da lettere e documenti inediti che fanno luce sulla politica della ricerca che i fisici italiani adottarono negli anni della ricostruzione.
La qualità delle testimonianze documentarie e iconografiche nasce dalla peculiarità della personalità di Amaldi, ben tratteggiata da Gianni Battimelli: ?è stato l’unico, dello storico gruppo riunitosi intorno a Enrico Fermi alla fine degli anni Venti, ad essere rimasto in Italia negli anni della guerra e in quelli successivi, e ad avere quindi vissuto di persona sia l’esperienza dei ?ragazzi di Via Panisperna’ che quella (meno nota al grande pubblico, ma altrettanto significativa per le sorti della cultura scientifica del nostro paese) della ricostruzione del dopoguerra e della stabilizzazione dei nuovi assetti istituzionali della fisica italiana. Già questa singolarità fa di Amaldi un testimone di eccezione; ma l’eccezionalità è amplificata dal fatto che di questa lunga catena di eventi egli è stato non soltanto testimone diretto, ma attore e protagonista di primo piano?. Amaldi è stato infatti un protagonista di rilievo delle vicende scientifiche del Novecento, e non solo in Italia, né soltanto per la fisica; si può infatti ?affermare senza esagerazione che gli eventi più importanti, nella dinamica delle istituzioni scientifiche italiane ed europee dal dopoguerra fino agli anni Ottanta, sono stati segnati dalla traccia lasciata dall’intervento attivo di Amaldi?.
Di questo suo ruolo Amaldi fu consapevole, così come fu, a partire dagli anni Sessanta, storico accorto della fisica del Novecento; la vasta documentazione personale da lui sistematicamente conservata, insieme a quella sulle vicende della fisica italiana e dell’Istituto fisico romano da lui accuratamente raccolta, costituisce oggi la base su cui si svolge gran parte della ricerca storiografica sulla fisica italiana, rendendo nei fatti giustizia a un uomo la cui figura è stata oggetto di gravi attacchi e mistificazioni negli anni più recenti.Govanni Paoloni