Max Born inizia la sua carriera di docente in fisica nel 1909 a Gottinga. Di quei primi anni all’università di Gottinga, nella sua autobiografia ricorda:
“Durante quel periodo c’era da parte della sezione matematica dell’Accademia di Gottinga l’abitudine di invitare ogni anno un professore ospite, il denaro proveniva dalla Fondazione Wolfskehl, ma credo che usarlo per pagare le spese di un ospite docente, anche se era cosa lodevole, non fosse strettamente legale: infatti questo Wolfskehl, di un’agiata famiglia di Darmstadt, aveva destinato nel suo testamento la rispettabile somma di 100.000 marchi all’Accademia come premio da assegnare a chi avesse trovato la soluzione del famoso problema di Fermat. […] All’ufficio dell’Accademia arrivarono centinaia di manoscritti che pretendevano di avere la soluzione del problema di Fermat. Alcuni erano voluminosi, altri semplici lettere o addirittura cartoline postali. Ma erano comunque una seccatura, perché nel 90% dei casi la soluzione era basata su di un malinteso, e per gli altri su di un errore ovvio. Per rispondere a questo fiume di corrispondenza si sprecavano tempi ed energie, finchè l’Accademia trovò un modo di uscire da questa difficoltà: avrebbe preso in considerazione soltanto lavori pubblicati su riviste scientifiche. Nel frattempo gli interessi maturati venivano adoperati per invitare professori a parlare dei problemi matematici attuali. Il primo ospite fu il professor Henri Poincaré di Parigi. […] Nel 1910 l’ospite era il famoso fisico matematico olandese H.A. Lorentz. […] Il visitatore successivo (1911) fu Albert Michelson di Chicago, l’autore del famoso esperimento, base principale della relatività.”
[Max Born – Autobografia di un fisico – Editori Riuniti]
Il francobollo nell’immagine è stato emesso dalle poste francesi nel 2001 in ricorrenza dei 400 anni dalla nascita di Fermat.